Personal Brand: l’accettazione di se stessi
Un argomento che non viene mai affrontato nei manuali di Personal Branding o di aiuto per freelance è l’accettazione di sé.
Al freelance o al creativo si consiglia di riconoscere le proprie unicità, il proprio target di riferimento, etc. (come ho fatto anch’io in un precedente articolo) e vengono dati brevi questionari o piccoli esercizi per capire come individuare queste linee guida per la propria futura carriera. Eppure ci si dimentica di un problema che sorge spesso: la necessità di accettare se stessi per come siamo e per come ci vedono gli altri (che poi, ad approfondire, è un riflesso di come ci vediamo noi…).
Mi spiego meglio. Quando decidete di capire quali siano le vostre caratteristiche e il vostro target di riferimento fate delle scelte ben precise.
Quali sono però le motivazioni con cui fate queste scelte?
E quali le analisi che avete fatto per deciderle?
Generalmente, l’USP ovvero il nostro Unique Selling Point – il servizio o la caratteristica che veramente ci contraddistingue – è una cosa che ci viene riconosciuta dagli altri. Un po’ come dire: hai i capelli ricci, quindi trasmetti simpatia. Ma se a me non piacciono i miei capelli ricci? Succede un disastro interiore: gli altri amano ciò che noi odiamo di noi stessi!
Ecco perché è fondamentale accettarsi per quello che si è in quel momento e da lì partire per capire dove vorremmo essere nel futuro prossimo. Siete dei bravi impaginatori ma volete diventare degli specialisti nella progettazione di loghi? Accettate prima il vostro status attuale, rendete piacevole il vostro presente lavorativo, abbracciatelo. E nel frattempo, fate vostro il desiderio di cambiamento e di crescita, stabilendo una data in cui vorrete essere cambiati: in questo modo metterete in atto un processo che vi farà evolvere e non avrete scuse o ripensamenti prima di arrivare alla scadenza prefissata. Lavorerete duro per ottenere il vostro cambiamento.
Allo stesso modo, il target e il mercato che scegliamo come riferimento devono essere in linea con ciò che vogliamo e con ciò che ci piace davvero: ecco perché la fase di Autoanalisi è veramente importante, altrimenti si è in balia del giudizio degli altri e degli eventi che ci capiteranno.
Per costruire il proprio Personal Brand si deve essere consapevoli di essere noi i timonieri e di avere il coraggio di fare anche scelte controcorrente se è quello che davvero vogliamo. L’importante è essere allineati con noi stessi, con le nostre aspirazioni, i nostri desideri e con ciò che ci dà piacere fare.
Uno dei motivi per costruire il proprio Personal Brand è proprio quello di fare ciò che ci piace e di lavorare con piacere (lascio l’approfondimento ad un prossimo articolo): la gioia sostituisce il sacrificio, il piacere sostituisce il senso del dovere.
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