James Jean: dal fumetto all’arte, senza mai guardarsi indietro
Superare le barriere e scavalcare le definizioni è ciò che ogni artista dovrebbe fare, spesso. James Jean ha fatto di più: disorientando il suo pubblico, è diventato un’artista di culto.
La sua storia inizia giovanissimo, facendo copertine per gli albi a fumetti della DC Comics: sviluppa al meglio una tecnica mista fatta di inchiostrazione e di colorazione con photoshop. Cura il suo blog, mette in condivisione alcuni tutorial. Il suo stile visionario fa colpo: probabilmente le origini taiwanesi di James giocano un ruolo chiave nella formazione del suo immaginario.
Dal punto di vista tecnico sono però le sue luci abbaglianti a colpire, e le figure esili, malate, ma terribilmente fascinose
Prosegue la sua carriera illustrando per le più importanti testate americane (New York Times, Rolling Stone, ESPN, etc), collaborando con agenzie pubblicitarie e realizzando copertine per dischi. Nel frattempo inizia a vendere riproduzioni dei propri lavori e i primi libri.
Quando nel 2007 Prada gli commissiona un murale, da cui nasceranno un fantastico spot animato e disegni per la collezione di abiti, James Jean arriva all’apice della carriera di illustratore e decide di cambiare, ovvero di dedicarsi all’arte pura. E libera il suo stile. (continua dopo le immagini)
L’ascesa rapidissima di questo talentoso artista è interessante anche per il modo nel quale ha gestito la propria, riuscendo a creare un seguito intorno a se che va al di là del suo valore artistico: gestisce un blog dove condivide i suoi lavori e i processi creativi, ha pubblicato libri illustrati in tiratura limitata con i propri lavori (la serie Process Recess), ha un canale Twitter seguitissimo, vende riproduzioni delle sue opere, insomma ha creato un vero e proprio personal brand intorno alla sua arte. Il suo sito purtroppo, compresi blog e shop, è temporaneamente non disponibile.
Per questo ritengo che James Jean sia un modello di come un artista possa sviluppare la propria carriera: il coraggio di pianificare delle entrate che vadano al di là dei lavori commissionati è fondamentale per ogni artista visivo, che sia illustratore o graphic artist, anche se non si raggiungono livelli di assoluta eccellenza come in questo caso.
Questo il link ad una sua grande mostra tenuta a Los Angeles e il relativo articolo dell’Huffington Post.
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