Pranzare al tempo del freelancing


Uno dei momenti più complicati della vita da freelance è il pranzo.
Già, perché il freelance non va a mensa, nemmeno al ristorante e spesso non ha nessuno con cui farlo. E altre volte non ha nessuno che cucini per lui…
Come affrontare questo momento cruciale della giornata, che può addirittura amplificare il senso di isolamento se preso nel modo sbagliato?

Prima di tutto il momento del pranzo è un ottimo modo per farsi un regalo.
Ricordatevi che potete scaricare le spese del pranzo (IVA e almeno il 50% della spesa totale), quindi cercatevi un bel posticino, magari all’aperto quando c’è il sole, e decidete chi invitare, in modo da scaricare di più. E perché non prenderla come abitudine, almeno una volta al mese per iniziare e poi anche due se le cose vanno bene?

Altro modo interessante è creare occasioni per pranzare con altri professionisti della vostra zona, un appuntamento fisso, in cui parlare, sfogarsi e appunto pranzare. Io utilizzo questo sistema nella città dove abito da un paio di anni, per vedermi con una persona con la quale collaboro: prendiamo un caffè, colazione o dopo pranzo, e ci diamo un’ora di tempo per parlare dei progetti da fare, revisionare quelli fatti, chiederci aiuto a vicenda. Ripetiamo questa cosa piacevole sempre nello stesso bar, almeno due volte al mese. Gli americani chiamano questa cosa di incontrarsi con altri professionisti per farsi venire delle idee, Mastermind Group: anche se non riuscite a costituire un gruppo, il conetto è quello.

Un’altra possibilità, dato che siamo italiani e ci piace mangiare bene: preparare il cibo la sera prima e condividerlo con chi volete. Una volta, tanti anni fa, ho portato al lavoro un chilo di fiori di zucca fritti, fatti la sera prima: sono andati a ruba e, anche se non ero riuscito a farli buonissimi, tutti mi hanno ringraziato per il pensiero. Condividere è una cosa gratificante che fanno in pochi; fatelo voi per primi. Ci sono centinaia di food-blog, di ricettari online e di cuochi pieni di consigli dai quali farsi ispirare per creare piatti veloci e gratificanti da gustarsi il giorno dopo.

Essendo italiani, come dicevo prima, c’è anche il rischio che a tavola si invecchi, per cui molti preferiscono un pranzo veloce, magari davanti al computer. Non c’è abitudine più malsana: prendetevi il vostro tempo, concedetevi una mezz’ora di pausa; pensate che una delle conquiste più importanti per il diritto dei lavoratori è stata la definizione di una pausa pranzo. Se anche nelle aziende più grandi, dove ci sono le più noiose catene di montaggio che possiate immaginare, si fa un’ora di pausa pranzo, ci sarà pure un motivo, no?
Avendo avuto esperienza in un’azienda di questo tipo in passato, vi confermo che il bisogno più grande per tutti era quello di uscire, di stare fuori, all’aperto, respirare (anche se l’aria inquinata delle zone industriali), guardare il cielo, fumare una sigaretta, prendere il sole, fare quattro chiacchiere. Siamo pur sempre animali, per quanto evoluti.

Ecco, non dimenticate mai la capacità rigenerativa di una pausa pranzo ben fatta: magari cercatevi un albero, un tavolino e mangiate quel che volete, anche solo un gelato, ma prendete del tempo per voi. Fate una passeggiata, prendetevi un caffè, ma sfruttate il pranzo per fare una pausa. Lo staccare vi rigenererà, se lo fate all’aperto e nel verde è come se attaccaste la spina del vostro caricatore alla presa elettrica: in mezz’ora sarete al 100% della carica.

Evitate quindi più che potete quelle situazioni in cui si mangia in fretta, pigiati in ambienti piccoli, pieni di rumore e si esce più stressati di prima.

Infine, se siete davvero molto geek o vi piace la vita da social network, potete sempre utilizzare il geniale social per organizzare pranzi di lavoro: Let’s Lunch (qui e qui articoli dove se ne parla).

E per chi preferisce una situazione diversa, più casalinga ecco Peoplecooks (qui ne parla Wired).

Per concludere, credo che all’interno di una buona strategia di personal branding o di costruzione della propria professione da freelance, sia fondamentale organizzare una buona routine per il pranzo, delle buone abitudini da prendere e delle eccezioni da concedersi almeno una volta al mese.

Mangiare bene e con consapevolezza è uno dei modi con il quale fate capire al vostro corpo che lo amate e che ascoltate i suoi bisogni: lui saprà ricambiare le vostre attenzioni.
Buon appetito!

Le illustrazioni dell’articolo sono dell’autore, Alessandro Bonaccorsi

 

 


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