Fare pulizia nel cassetto delle idee


Quando si fa un lavoro creativo si è sempre alla ricerca dell’ispirazione e a volte ne siamo proprio ossessionati.
Spesso crediamo che l’ultima idea che ci è sfuggita sia quella che ci avrebbe permesso di svoltare, regalandoci successo e ricchezza. Siamo frustrati dal fatto che le idee buone ci sembrano sempre sfuggire e siamo portati a pensare che le idee migliori ci siano scappate o che debbano ancora arrivare. Insomma che quelle che abbiamo al momento non siano mai sufficientemente buone.
Se la pensate in questo modo è giunto il momento di cambiare prospettiva.
È necessario fare pulizia nel cassetto delle idee.

 

Tutti abbiamo, non solo il cassetto dei Sogni da realizzare (che si mescolano con quelli irrealizzati), ma anche quello più colmo delle buone idee da realizzare. Molti, anzi, hanno delle vere e proprie cassettiere…
Tutte queste idee da realizzare, quelle non realizzate e quelle che crediamo debbano ancora arrivare, creano, danno vita, ad una specie di “gnocco” gigantesco e informe, maleducato e fastidioso, che ci chiede continuamente attenzione, ci provoca frustrazione e ci fa sentire incompleti. E nei casi peggiori, ci toglie fiducia e ci sprofonda in sensazioni di sconfitta e di delusione riguardo al nostro lavoro.
Bisogna incominciare a pensare che questo accumulo di idee sia una zavorra e, come se fossimo su di una mongolfiera che non riesce a volare, lasciarla andare per incominciare a salire e volare.
Anche perché questo cassetto è da qualche parte nella nostra testa e tutte le sensazioni negative legate a questa zavorra si ripercuotono sul nostro corpo e sulla nostra capacità di pensare, oltre che sulla nostra motivazione o sui nostri risultati.

Per cercare di conservare memoria di tutte queste idee da realizzare si sprecano un sacco di energie, quindi si devono trovare dei modi per alleggerire il carico sulla nostra mente.
La cosa più semplice da fare per scaricare la memoria è annotare, fare schizzi, scrivere brevi sinossi e qualsiasi cosa che riesca a spostare le idee dalla nostra mente ad un supporto fisico che le conservi. Già in questo modo permettiamo alla nostra memoria di liberare un po’ di spazio utile.
Poi, è il caso di affrontarle queste idee, una per una, cercando di spiegarle, chiarirle, svilluparle.
Ci accorgeremo che molte di loro non erano tutto questo granché e potremo eliminarle e lasciarle andare verso l’oblio, ringraziandole perché almeno ci hanno provato.
Le idee notturne hanno spesso questo difetto: sembrano fantastiche quando le vediamo nel dormiveglia, ma si rivelano inconsistenti quando al mattino le rivediamo lucidamente. Dunque c’è un motivo valido per il loro evaporare.
Una volta hanno chiesto a Franco Battiato come si comportava quando l’ispirazione lo coglieva nel sonno notturno, se si alzava e si metteva a lavorare, o se teneva un blocco per gli appunti vicino al letto. La sua risposta fu: “Figuriamoci, se mi viene un’idea durante la notte, mi giro dall’altra parte e continuo a dormire”.

Quindi fidatevi della vostra mente: quando avrete la prossima grande idea ve ne accorgerete, ma se continuate a sprecare energie sulle miriadi di piccole idee che non vi porteranno benefici, non farete mai spazio alla vera ispirazione.
Il mio consiglio è di fare una bella lista di tutte le idee che vorremmo realizzare, anche di quelle vecchie. La lista potrà anche essere lunghissima. Poi focalizziamoci su ognuna di loro: bisogna capire se funzioneranno davvero e avere il coraggio di distaccarsene se sono inutili, deboli, inconcludenti. Si deve essere in grado di portare l’idea in superficie e di creare un modello di quella che ne sarebbe l’evoluzione: solo così riusciamo a capire se è buona o no.
Per alcuni basterà immaginarsi nella situazione in cui l’idea è realizzata e valutare le sensazioni che si hanno (gratificazione, indifferenza, delusione), valutandone in questo modo l’efficacia. Un metodo più semplice è quello di concedersi dieci minuti di tempo per svilupparla: si prende un foglio di carta, un quaderno e si comincia con il farne un’analisi attenta (costi, tempi di realizzazione, efficacia) e anche in questo caso, alla fine del processo, le nostre sensazioni dovrebbero essere il miglior giudice.

In conclusione, ogni idea va affrontata, guardandola negli occhi. Senza mai innamorarsene, anzi pronti a buttarla (sempre ringraziandola) se non è utile. Ogni cosa, anche la più intangibile, vuole solo sopravvivere: un’idea inutile combatterà fino alla fine purché non la buttiate, anche se sa che non vi porterà nessun beneficio, solo per il proprio dannato istinto di sopravvivenza.

Ecco, non fatevi impietosire!

Bisogna avere il coraggio di fare pulizia. E non è affatto facile.
Ma verremo ripagati ampiamente e l’ispirazione potrà finalmente fluire.

 

 


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