Commissionare illustrazioni


In questi ultimi anni l’illustrazione è tornata di moda. I quotidiani e le riviste sono piene di illustrazioni colorate e d’avanguardia. In tutta Italia sono nati festival dedicati a questa disciplina e ci sono illustratori che sono diventati dei personaggi pubblici (o quasi), conosciuti dai giovani.

 

Con l’arrivo della fotografia digitale, il mondo è stato inondato di fotografie. L’illustrazione aveva perso terreno, era sotto shock, ma proprio il digitale l’ha aiutata poi a tornare competitiva.

E sempre più persone la conoscono e la apprezzano.
Il pubblico gradisce le illustrazioni per alcuni motivi fondamentali. I più semplici ed evidenti sono i colori accesi (mica tutte però) e la fantasia che esprimono. Sono dei veri e propri prodotti dell’immaginazione. E poi sono evocative, portano con sé emozioni e ricordi e, cosa secondo me più importante, INTERPRETABILI. Il fruitore dell’illustrazione può pensare che questa parli proprio di sè, del suo mondo, delle sue emozioni.
Questo perché le illustrazioni non descrivono e non creano identificazione tra il soggetto fruitore e il soggetto raffigurato.

Chi guarda un’illustrazione percepisce che ciò che è rappresentato ha un valore universale oppure ipotetico, oppure immaginifico. Insomma non crede che sia un’immagine reale.

Per questi motivi l’illustrazione è uno degli strumenti più adatti per rappresentare concetti ed emozioni, e quindi adatto a veicolarli.

 

Quando c’è bisogno di trasmettere un’emozione, di raffigurare un concetto, di evocare delle sensazioni o dei ricordi, l’illustrazione è imbattibile.

 

Timidezza (illustrazione di Alessandro Bonaccorsi)

Per tutti questi motivi il suo utilizzo è cresciuto e grazie al digitale sta conoscendo una diffusione ampissima: rispetto al passato, le illustrazioni sono più facili e veloci da realizzare e da modificare ed è migliorato il modo di acquisizione (quando l’immagine non è creata in digitale) e di invio.

Il mio sembra un discorso di parte, e un po’ lo è: sono un illustratore, anzi un’Illustrative Designer (cioè sono un progettista grafico che fa uso di illustrazione e Hand Lettering per realizzare i suoi lavori), ma vengo dalla grafica e dall’Art Direction, quindi so di cosa parlo. Amo le fotografie e mi piace utilizzarle perché in certi casi credo che non se ne possa fare a meno. (Anche se quando posso le stravolgo, le modifico e ci disegno sopra per farle diventare altro).

 

Illustrazione per un Ensemble di Musica Barocca (!!!)

 


Il ruolo dell’Art Director

Quando un Art Director decide di usare un’illustrazione deve considerare alcune cose.

  1. Il tipo di illustrazione che gli serve
  2. Gli illustratori più adatti a realizzarla
  3. I tempi di realizzazione

Questi tre fattori sembrano banali, ma non lo sono.

1 .Il tipo di illustrazione che serve

A seconda del pubblico di riferimento a cui ci rivolgiamo e dei contenuti, otterremo risultati diversi con stili illustrativi diversi.
In questo gli Art Director delle riviste americane sono bravissimi: riescono a mescolare nelle loro pagine illustratori e stili diversi senza rendere caotico il progetto, anzi ottenendo due grandi vantaggi.
a) L‘Art Direction è più importante dell’illustrazione: affidare troppe illustrazioni allo stesso illustratore, farà sì che il pubblico identificherà ad esempio una rivista con l’artista che la illustra, senza accorgersi del lavoro di progettazione e di Art Direction,
b) La rivista, utilizzando più linguaggi visivi, risulterà più varia e quindi più stimolante per il lettore: esattamente come succede con gli articoli dei giornalisti. Pur seguendo la stessa linea editoriale, ognuno ha il suo approccio e spesso il lettore ama lo stile di uno piuttosto che di un altro, e in questo modo tutti si sentono accontentati secondo i loro gusti.

2 .Scegliere gli illustratori più adatti a realizzarla

Sul web sono presenti tutti gli illustratori professionisti del mondo, sommati agli studenti, agli emergenti e ai dilettanti. Sono migliaia di nomi, ognuno con le sue caratteristiche. Perché fermarsi al primo che troviamo o a quello cha va di moda e che viene utilizzato anche dagli altri?

3 .I tempi di realizzazione

A seconda degli stili che utilizzano, gli illustratori possono avere tempi di realizzazione più o meno lunghi. Per esempio, ci sono illustratori che fanno fatica a stare dentro ai tempi di produzione di un quotidiano.
Inoltre, un professionista esperto è sicuramente più affidabile di un emergente o di uno che ha pochi clienti: sa in quanto tempo potrà produrre i bozzetti, in quanto tempo finirà l’illustrazione, le scelte stilistiche che potrà permettersi in base al tempo o la complessità stessa dell’illustrazione.

L’originalità

È un dogma della percezione visiva: si nota di più un’immagine quando è su uno sfondo neutro, piuttosto che quando si trova sopra ad uno sfondo confuso. Funziona così anche per la memoria del pubblico: ricordano meglio qualcosa che si stacca dal solito piuttosto che qualcosa di troppo simile.

Nel mondo dell’illustrazione, ci si affida spesso a professionisti che lavorano secondo il gusto e lo stile di moda in quel momento, seguendo le tracce, alle volte scopiazzando i migliori, che in genere sono quelli che hanno aperto la strada a quella moda. Non c’è niente di male in questo, è il mercato a richiederlo. Infatti il pubblico è soddisfatto perché ritrova quel gusto comune che lo tranquillizza e che per affinità apprezza, senza preoccuparsi se l’artista è un clone di altri artisti. Non è importante.

 

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Alessandro Gottardo “Shout” ed Emiliano Ponzi: due tra i migliori al mondo, il cui stile è diventato una moda

Però.
Ci sono progetti, soprattutto nel corporate e nell’advertising, in cui utilizzare qualcosa di diverso renderebbe un progetto più riconoscibile. Staccandosi dalla massa si viene sempre riconosciuti.
Purtroppo le aziende non sono sempre così coraggiose e le Agenzie di Comunicazione spesso preferiscono la via più semplice, quella più comoda e già sperimentata. Il che andrebbe bene se non fosse la filosofia che utilizzano tutti.
Praticamente quasi nessuno osa qualcosa di diverso. E la comunicazione tende ad assomigliarsi. E il pubblico stenta a riconoscere i marchi e i prodotti dal loro aspetto visivo.

Com’è? “La fortuna aiuta gli audaci”.


Qualche idea su come utilizzare le illustrazioni

L’illustrazione viene usata di solito per un certo tipo di progetti e difficilmente per altri:
below the line, ovvero comunicazione interna o secondaria, annuari e bilanci (per rompere la monotonia), house organ;
– poster, locandine e pieghevoli di eventi come festival, concerti, meglio se per l’infanzia;
– merchandising e prodotti promozionali in settori come il farmaceutico o la GDO.

La si ritiene adatta solo per alcuni mezzi di comunicazione o per alcuni settori merceologici: stampa (editoria, quotidiani, riviste), packaging (specialmente del settore food o infanzia).
Invece potrebbe essere usata molto di più perché ha la capacità di stimolare l’immaginazione, al contrario della gran parte delle fotografie (di stock) che si utilizzano in comunicazione e che, non solo non fanno sognare, ma non si fanno nemmeno ricordare.

L’illustrazione è perfetta anche per un certo tipo di Storytelling. Non va utilizzata per descrivere un prodotto, bensì le emozioni che evoca, la storia che ha, la sua poesia, i suoi valori. Raccontare un prodotto o una corporate identity attraverso l’utilizzo di illustrazioni e testi può essere molto potente e più credibile di mille foto già viste.

Sempre Shout: qualche anno fa per l'agenzia Matite di Ravenna realizzò un progetto fantastico per Seac, azienda leader nel settore degli attrezzi per sub. Una serie di illustrazioni che evocassero idee, sensazioni ed emozioni legate al mondo sottomarino, in cui i prodotti erano in secondo piano e in primo piano c'era il racconto della visione dell'azienda e dei suoi sogni. Il lavoro fu premiato con la prima medaglia d'oro della Society of Illustrators di New York vinta da Shout.

Ancora un’immagine dell’illustratore italiano Shout: qualche anno fa per l’agenzia Matite di Ravenna realizzò un progetto fantastico per Seac, azienda leader nel settore degli attrezzi per sub. Una serie di illustrazioni che evocassero idee, sensazioni ed emozioni legate al mondo sottomarino, in cui i prodotti erano in secondo piano e in primo piano c’era il racconto della visione dell’azienda e dei suoi sogni. Il lavoro fu premiato con la prima medaglia d’oro della Society of Illustrators di New York vinta da Shout.


Un altro utilizzo per cui un’illustrazione è perfetta: “decorare” un sito web, o qualsiasi progetto in cui il layout sia molto visibile e la grafica appaia rigida.
Uno dei difetti che alcuni Art Director trovano nelle fotografie è che hanno il limite geometrico di essere dei rettangoli ed è difficile inserirle in un progetto grafico più elaborato e meno rigido. L’illustrazione, invece, si presta ad essere della forma che si vuole, addirittura ad essere inglobata negli sfondi, o a diventare essa stessa grafica (alcune pagine del mensile IL de Il Sole 24 Ore sono un esempio mirabile di questo tipo di concezione).

Inoltre, in un mondo che usa soprattutto le fotografie, utilizzare illustrazioni diviene un elemento di distinzione e di riconoscibilità.

Nelle affissioni o negli advertising a mezzo stampa usare un’illustrazione equivale a divenire subito memorabile. Quanti cartelloni 6×3 vediamo con facce e corpi giganteschi? Che emozioni suscitano secondo voi? Attirano l’attenzione certo, soprattutto perché ritraggono soprattutto persone belle, ma poi? cosa resta di quell’esperienza in memoria? Riuscite a ricordare il nome del marchio o del prodotto associato?
Dubito molto…


L’illustrazione può essere usata per progetti più piccoli, nei quali il cliente o le persone coinvolte possano identificarsi con la caratterizzazione e le metafore possibili con l’illustrazione.
Una delle caratteristiche dell’illustrazione è che la sua lettura è aperta alle interpretazioni, quindi le persone gli attribuiscono significati e sensazioni ulteriori. In questo modo è più facile che sentano rappresentati le loro storie, i loro valori, i loro modi di essere dalle illustrazioni,.

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Wall Illustration per la fabbrica di cioccolato Harper Macaw, realizzato da Elizabeth Graeber

 

Altra idea è di usarla fuori scala, cioè gigantesca.

Usare dipinti murali e stampe enormi è un’ottimo modo per decorare Punti Vendita, ristoranti, locali, alberghi, ma anche aziende e le città che le ospitano.

Possono essere usate in esterno, oppure in interno: l’unione tra luogo d’arte e luogo di commercio o di produzione è molto interessante e può generare corto circuiti notevoli per la comunicazione.


Un’ultima idea.

L’illustrazione perfetta per inviare messaggi: quando si devono fare gli auguri oppure comunicare qualcosa di piacevole, cosa c’è di meglio di una cartolina illustrata?
E che dire di un calendario da regalare, o di un piccolo poster, perché non di una t-shirt? Nel merchandising e nel packaging l’illustrazione è vincente, ma questo lo sapevate già.


 

Conclusione

Mi sono accorto in tutti questi anni che gli Art Director che commissionano Illustrazioni sono davvero coraggiosi, perché molti dei loro colleghi o dei loro capi, per non parlare dei clienti, li guardano storto pensando che mai e poi mai un’illustrazione funzionerà: “sono cose da bambini”. E invece…
Quindi, domani mattina quando penserai al tuo nuovo progetto, pensa ai vantaggi dell’illustrazione e se qualcuno di quei vantaggi può essere perfetto per il tuo progetto, beh, prendi in considerazione l’utilizzo di un illustratore.

Se hai bisogno di altre idee per commissionare illustrazioni, scrivi a contatto@shivu.it


PS e se pensi che i costi siano un problema, prova a chiedere ad un illustratore. Vedrai che i prezzi sono giusti: un’illustrazione è un investimento sicuro!

 

 

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